Il sale nella storia

 

Sin dai tempi più antichi il sale è stato l'elemento essenziale per conferire sapore ai cibi e senza dubbio uno dei più utili all'uomo, il quale ne ha apprezzato i pregi a tal punto da ritenerne indispensabile l'uso anche nei sacrifici agli dei, essendo considerato simbolo di incarnazione e di perpetuità per il suo potere purificatore.
La rivoluzione agricola di circa 10.000 anni fa, ha fatto sì che alcuni popoli passassero dallo stato di cacciatori raccoglitori, allo stato di allevatori agricoltori. I popoli che affrontarono questa transizione dovettero risolvere vari problemi, il più importante dei quali fu quello di proteggere e conservare le derrate alimentari raccolte.
La carne degli animali era difficile da conservare anche per periodi brevi, ma una vera svolta, con conseguente miglioramento della qualità dell'alimentazione, si ebbe, probabilmente 6 o 5 mila anni fa, quando scoprì che la carne e il pesce potevano essere conservati coprendoli con il sale.
Vista oggi, l'ingegnosità di questa soluzione sbalordisce se si pensa che il meccanismo della conservazione ad opera del sale è stato interpretato correttamente soltanto nel secolo scorso.
Ma il sale non è disponibile dovunque e chi non ne possedeva doveva acquistarlo da altri popoli. Il sale probabilmente ha rappresentato la prima merce oggetto di commercio e i popoli che ne possedevano delle risorse potevano scambiarlo con altre merci. Si avviava, così, il primo commercio internazionale, con formazione di nuove strutture sociali aventi carattere commerciale e industriale.
l primo sale oggetto di commercio internazionale è stato probabilmente quello che si trova come tale, per esempio sui fianchi del Mar Morto come residuo dell'evaporazione dell'acqua salata di un grande lago antico.
Altri depositi salini nell'Africa centrale e forse in Europa hanno rifornito le popolazioni primitive di sale, fino a quando qualcuno non ha scoperto che, per evaporazione dell'acqua di mare con il calore solare, si ottiene del sale adatto alla conservazione degli alimenti. la tecnica deve essersi diffusa da varie parti, specialmente lungo le coste del Mediterraneo.
Nella nuova tecnica sono stati favoriti i popoli che si trovavano lungo le coste piatte e le saline adriatiche devono aver cominciato a funzionare da 3.000 a 2.500 anni fa.
A testimoniare l'importanza del sale nel tempo basti ricordare che le mummie egizie venivano conservate anche con il sale. Una capacità di proteggere dalla decomposizione e di mantenere la vita che gli ha conferito un alto valore metaforico. Il sale è simbolo della natura eterna del patto di Dio con Israele, della fedeltà delle truppe indiane agli inglesi, di longevità e durata, ma anche di verità e saggezza per i cristiani. Gli spiriti maligni odiano il sale, e d'altra parte ebrei e musulmani sono convinti che protegga dal malocchio. Ma una sostanza così potente deve essere usata con cautela. Il galateo medievale europeo prestava molta attenzione a come si maneggiava il sale a tavola: lo si doveva toccare con la punta di un coltello e mai con le mani.
Come abbiamo già detto La storia del sale comincia con la comparsa delle prime civiltà stabili, quella dei Sumeri a Babilonia, quella dell'Egitto, quella della vallata dell'Indo, verso il V o VI millennio a.C. ; nel III millennio a.C. quella della Cina, nel II millennio quella degli Ittiti e degli Ebrei intorno al Mar Morto.
In seguito essa è anche la storia dei popoli che si affacciano sul Mediterraneo, degli altri popoli d'Europa e delle popolazioni dell'America pre-colombiana.
Dall'età Neolitica alla Rivoluzione industriale e fino ai nostri giorni i salinai hanno prodotto il sale seguendo due procedimenti fondamentali che si sono andati via via perfezionando.
Alcuni hanno estratto dal suolo il salgemma e le acque salate che poi facevano bollire.
Altri hanno ottenuto la stessa sostanza con una controllata evaporazione solare delle acque salate.
Operazioni queste che potevano svolgersi in località ben precise dove si riscontravano condizioni naturali e sociali per lo sfruttamento da parte degli uomini.
Con l'ascesa dell'Impero romano la produzione ed il commercio del sale divennero importantissimi in Europa, soprattutto perché si aprirono nuove vie commerciali e perché Roma monopolizzò tale commercio.
Sembra sia stato il Re Anco Marzio (641- 616 .C.), secondo lo storico Tito Livio, a costruire delle saline ad Ostia su entrambi i litorali della foce del Tevere In ore Tiberis Ostia urbs condita, salinae circa factae sunt (Tito Livio I: 33)
Con l'espansione dell'Impero, Roma fece costruire molte altre saline soprattutto nei territori sottomessi, come Egitto e Siria.
I romani ebbero anche il merito di aver introdotto nella lontana e fredda Inghilterra i metodi di produzione che essi conoscevano.
Infatti, prima dell'arrivo di Cesare in Inghilterra, gli Inglesi adoperavano il sale più nero che si potesse immaginare.
Essi versavano dell'acqua salata su del carbone acceso; poi, una volta spento il carbone, raschiavano via la crosta formatasi sopra e la usavano come sale.
Accortisi di questo metodo barbaro, Cesare introdusse il metodo della bollitura delle acque salate.
I romani ebbero, inoltre, il merito di aver introdotto in Inghilterra un altro metodo di produzione del sale, cioè quello di raccogliere le acque salate dei litorali in delle piccole vasche in cui venivano fatte evaporare attraverso l'azione del sole; una volta concentrata l'acqua veniva messa in grandi calderoni e fatta bollire.
Un altro processo antichissimo per l'estrazione del sale è la cosiddetta "lisciviazione di sabbie o di terre" (Joung G. 1977: 385).
Il procedimento consiste nel raccogliere della terra o sabbia in grandi vasche piene d'acqua.
L'acqua , una volta divenuta satura, viene riversata in altre vasche dove vi rimane per altri giorni fino ad evaporazione completa.

 

 

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